Internet of Things, cloud, social network e altre tendenze hanno meritatamente conquistato una notevole popolarità, ma c'è un denominatore comune cruciale che potrebbe sorpassarli tutti per importanza: l'applicazione. Secondo le previsioni, il valore combinato di app a pagamento, acquisti di beni e servizi tramite app e pubblicità in-app sembra destinato a raddoppiare entro il 2017, arrivando a 151 miliardi di dollari.

Per anni abbiamo sentito parlare delle promesse del computing onnipresente e dell'avvento dell'economia delle applicazioni. Oggi, con il rapido progredire del mobile computing, siamo finalmente sul punto di vedere realizzata quella visione di effettiva onnipresenza del computing e dell'accesso alle applicazioni. E quando guardiamo ai potenti trend della banda larga del mobile computing e dell'impiego diffuso dei processi agili di sviluppo e di gestione IT, è evidente il motivo per cui molte aziende stanno rilasciando con successo sempre più applicazioni.

Tablet, telefoni, orologi: ci affidiamo a loro e alle applicazioni e ai servizi che offrono. Nella nuova economia delle applicazioni, questi device hanno cambiato il nostro modo di vivere, lavorare e divertirci. Pensate appositamente per i device mobile, queste app si sono affermate come potentissimi generatori di ricavi. Nel 2014, le vendite di app hanno raggiunto i 30 miliardi di dollari e si prevede che, entro il 2017, il valore combinato di app a pagamento, acquisti di beni e servizi tramite app e pubblicità arriverà a 151 miliardi di dollari negli Stati Uniti.

In passato, quando gli ambienti aziendali erano meno instabili e complessi di oggi, le operations IT si occupavano esclusivamente della stabilità. Con l'avvento dell'economia delle applicazioni, ogni azienda ha iniziato a produrre software e la pressione competitiva alla rapida innovazione e all'iterazione delle applicazioni sono aumentate in maniera esponenziale.

Praticamente ogni discussione DevOps andrà a evidenziare la trasformazione subita dai team di sviluppo nel corso della loro evoluzione dalla progettazione sequenziale di metodi a cascata all'adozione dell'approccio iterativo e agile caratteristico dei metodi Scrum. Non c'è da meravigliarsi, dato che si tratta di un processo significativo, quasi emozionante e che offre risultati impressionanti. A venire citata meno spesso, pur essendo altrettanto rilevante, è invece la transizione affrontata dai team di operations IT. In un contesto tradizionalmente noto per la sua stabilità e prevedibilità, potrebbe sembrare improprio suggerire che esista un insieme crescente di pratiche note come "agile operations". Almeno finché non si considera come il cloud computing, i microservizi, le applicazioni in container e simili stiano cambiando la stessa definizione di infrastruttura. Questa nuova infrastruttura agile, e i concetti a essa associati, come l'insuccesso pianificato, agevolano, se non proprio richiedono, la collaborazione tra dev e ops.